Caldaia, fiamma, calore, olio diatermico che si scalda a 250 gradi, pompa che spinge, i tubi, l’arrivo nella macchina di produzione, il ritorno lento verso la caldaia.
È così che funziona, in maniera molto semplificata, un impianto di produzione che sfrutta l’olio diatermico. Questo semplice percorso viene ripetuto migliaia di volte da migliaia di litri ed è il cuore dell’azienda: io sono uno di quelli che tiene il sistema sempre efficiente.
L’olio diatermico
Lavoro da oltre 28 anni nel settore e ne ho viste davvero di tutti i colori. Anche se solitamente ce la vediamo nera, perché spesso ci chiamano quando è tardi, l’impianto si è fermato e spesso è intasato da morchie di olio diatermico. Quindi dobbiamo correre in qualche parte d’Italia coi macchinari e ci sono almeno 20 operai che aspettano la riparazione d’emergenza per tornare a lavoro. In urgenza se non sono morchie, spesso può essere un degasaggio.
Tra emergenze e manutenzione programmata
Non tutti i titolari d’impresa ci chiamano per le emergenze. Per fortuna, in realtà, i nostri clienti abituali comprendono l’importanza di una corretta manutenzione sistematica e con loro pianifichiamo interventi scadenzati, così da mantenere l’impianto ad olio diatermico sempre al meglio. Che poi è, senza ombra di dubbio, la maniera per ridurre al minimo i costi: un intervento di routine costa poco rispetto all’emergenza e si risolve sempre con delle azioni dal costo contenuto. Al contempo la manutenzione continua dell’impianto mantiene altissima l’efficienza e consente di risparmiare i costi energetici di parecchi punti percentuali. E quando la bolletta annuale di gas metano supera il milione di euro, un 5-10%di risparmio fa una gran bella differenza!
Interventi come questi migliorano anche la sicurezza dell’impianto, e fanno sì che i lavoratori possano muoversi in ambienti più sicuri per definizione.
Vita da Oil Men
Spesso nel nostro ambiente c’è un pregiudizio legato alle aziende che lavorano con l’olio diatermico. Ci vedono un po’ come la squadra di Bruce Willis nell’inizio di Armageddon: sporchi di olio, a fare un lavoro ripetitivo e sempre uguale a se stesso da oltre 30 anni. Invece la realtà è davvero diversa. Nel nostro settore la scienza dei materiali ha portato alla produzione di nuovi olii diatermici sintetici dalle caratteristiche che un olio minerale può solo sognare. L’innovazione ha visto anche la produzione di additivi speciali che riportano a nuova vita l’olio usato da anni, sciogliendo i residui carboniosi, restituendo la giusta fluidità, innalzando il punto di flash…anche le macchine sono migliorate e consentono di rimuovere molto più velocemente le impurità per garantire dei veri e propri pit-stop dell’impianto. Tutto grazie alla ricerca e all’ingegneria.
Un lavoro che fa bene a tutti
Insomma, magari con il nostro lavoro non salviamo il pianeta dall’arrivo di un meteorite, ma di certo aiutiamo l’ambiente rendendo gli impianti più efficienti e sostenibili, evitando che vengano gettate via inutilmente centinaia di migliaia di litri di olio ogni anno che, grazie alle novità tecnologiche, sono ancora utilizzabili se trattati correttamente.