Attività sportiva e malattia emorroidaria si possono conciliare, purché si tratti di attività moderate, non usuranti, che non sollecitino troppo il pavimento pelvico. Lo scopo sarà evitare di irritare ulteriormente le emorroidi esterne già infiammate. Alcuni sport, infatti, potrebbero predisporre l’insorgenza della patologia, se ne siamo soggetti.
Quali condizioni possono renderci vulnerabili al disturbo emorroidario?
Fra i vari fattori predisponenti la comparsa di emorroidi esterne i più frequenti sono gravidanza, sedentarietà e stipsi, poiché comportano un aumento della pressione addominale che può favorire il rigonfiamento e l’infiammazione delle emorroidi.
Poiché le pareti dei vasi emorroidari hanno un tessuto muscolare molto debole, esse tendono a dilatarsi facilmente dopo essersi infiammate, provocando la tipica sintomatologia fastidiosa, caratterizzata da dolore, gonfiore, prurito e possibile sanguinamento.
In condizioni normali non avvertiamo minimamente la presenza delle emorroidi. In particolari situazioni, però, tali cuscinetti possono dilatarsi in maniera patologica dando origine, appunto, alla sintomatologia della malattia emorroidaria. L’attività fisica più indicata in caso di patologia emorroidaria sarà finalizzata a rafforzare la muscolatura del bacino e dello sfintere anale, senza sollecitarla eccessivamente.
Perché è consigliabile praticare sport leggeri in caso di emorroidi infiammate?
Uno dei fattori predisponenti la patologia emorroidaria è la sedentarietà. La posizione seduta dovuta a un’attività lavorativa statica può determinare un aumento della pressione sulle vene del retto. Questa condizione può condurre a un possibile rigonfiamento dei cuscinetti del plesso ano-rettale e alla comparsa di emorroidi esterne.
Anche un significativo aumento del peso corporeo, determinato dall’assenza di una regolare attività fisica, può contribuire ad aumentare la pressione a livello perineale, aggravando la malattia emorroidaria.
Ecco perché, anche se siamo affetti da patologia emorroidaria, è possibile e consigliabile praticare una moderata attività fisica non eccessivamente faticosa. Prediligiamo discipline che favoriscano la circolazione del sangue e regolarizzino l’attività del canale intestinale, come ad esempio camminata veloce, nuoto, acquagym, stretching dolce e yoga.
Dovremo invece evitare sport anaerobici come il bodybuilding o attività che implichino micro-traumatismi al pavimento pelvico. Qualche esempio? Equitazione, vogatore, ciclismo a livello agonistico possono promuovere l’insorgenza di un processo infiammatorio doloroso a livello dei vasi emorroidari.
Sarà poi buona norma seguire un’alimentazione a base di acqua, frutta e ortaggi freschi, per favorire l’espulsione di feci morbide e agevolare il naturale transito intestinale.