Sebbene la legge stabilisca che la salute e le cure mediche facciano parte dei diritti fondamentali dell’uomo, capita purtroppo molto spesso che si verifichino dei danni a causa della malasanità. Si tratta, ad esempio, di danni che derivano da un’errata diagnosi medica, da un errore o una malpractice o dall’inadeguatezza delle strumentazioni o dell’organizzazione delle strutture sanitarie.
La legge, quindi, tutela il singolo individuo nei confronti di pratiche sanitarie scorrette e, per questo, in caso di malasanità prevede un risarcimento. É sicuramente un argomento controverso perché le cure mediche possono comunque essere soggette a rischi e spesso per evitare questi eventi si arriva a quella che viene chiamata medicina difensiva. I medici, per evitare di incorrere in denunce per malasanità, evitano di occuparsi di casi eccessivamente problematici o indicano di eseguire ulteriori visite ed esami.
Malasanità, la Legge n. 24 del 2017
La legge che si occupa dei danni da malasanità è la n. 24 del 17 marzo 2017 ed è in vigore dal 1 Aprile dello stesso anno, nota anche come legge Gelli-Bianco. Questa norma è stata emanata in seguito alla legge Balduzzi (n.189/2012) ed è stata molto più precisa nell’individuare la responsabilità civile e penale degli operatori del settore medico e sanitario.
La legge n.24 del 2017 evidenzia anche che la sicurezza delle cure deve essere garantita dalle strutture sanitarie che devono disporre di risorse strutturali, tecnologiche ed organizzative adeguate e che, in caso di danno possono essere tenute a rispondere delle loro inefficienze.
Malasanità e risarcimento danni: come funziona
Tra il paziente e la struttura sanitaria, infatti, viene stipulato un vero e proprio contratto. In caso di colpa della struttura, questa non va dimostrata e il risarcimento danni può essere richiesto entro dieci anni. La responsabilità prevista dalla Legge n.24 del 2017 include anche le azioni dei medici che vi prestano servizio, ma in caso di risarcimento per malasanità il tempo è di cinque anni e i danni devono essere dimostrati.
É bene sapere che vige l’obbligo per strutture e professionisti di stipulare una polizza assicurativa per responsabilità civile presso terzi e, in questo caso, sarà la compagnia assicurativa a occuparsi della richiesta danni. Per medici e strutture sanitarie, la presenza di una polizza rc professionale medici è determinante soprattutto perché evita che, in caso di malasanità e risarcimento danni, si risponda con il patrimonio personale. É importante, nella scelta dell’assicurazione medici, che venga valutato anche il massimale proposto dalle compagnie.
La Legge gelli-Bianco prevede anche una sorta di procedura abbreviata per richiedere il risarcimento danni per malasanità: infatti, l’iter prevede l’obbligo di tentare una conciliazione stragiudiziale affidandosi a una consulenza tecnica preventiva, prima di far partire la causa di denuncia malasanità.
Malasanità: a chi rivolgersi
Se si è stati vittima di malasanità, bisogna rivolgersi a un professionista esperto che possa indicare la strada giusta per ottenere il risarcimento e verificare che sussistano davvero le condizioni di malasanità.
Chi ha subito un danno, però, deve avere ben chiara la situazione e ricostruire l’accaduto senza dimenticare eventuali dettagli. È importante recuperare la documentazione medica riferita al caso e la cartella clinica che, per Legge, deve essere disponibile entro 7 giorni dalla richiesta del paziente. Una visita medico-legale accerta che, da un punto di vista tecnico-scientifico, si possa parlare di colpa medica: altrimenti, difficilmente l’avvocato suggerisce al paziente di procedere con la denuncia per malasanità. Se si verificano le condizioni previste di malasanità si potrà ottenere il risarcimento e bisognerà procedere con la richiesta formale che andrà indirizzata nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili dell’accaduto.
In caso di malasanità è bene agire tempestivamente per ottenere il pagamento dei danni al più presto.