Chi realizza la vendita dell’oro usato sa benissimo che prima di affrontare la fase viva della compravendita, che si svolge interamente nel punto vendita dell’esercente, della gioielleria o del compro oro, è importante informarsi su alcuni parametri fondamentali per la conoscenza di questo settore.
La fase di “preparazione” che affronta colui che desidera vendere i propri gioielli rappresenta quindi la differenza fra un buon affare e potenzialmente una pessima vendita.
Quanto vale l’oro?
Questa è la domanda che tutti si pongono prima di decidere di venderlo, soprattutto per farsi un’idea più chiara di quanto frutterà l’operazione. La prima cosa da sapere è che l’oro ha un valore fisso giornaliero stabilito due volte al giorno da un “fixing”, un prezzo di mercato standard che si basa sull’oro puro 24 kt.
L’oro 18 kt, ossia quello tradizionalmente riscontrabile in commercio (nonché quello che ognuno di noi possiede in casa) ha altrettanto la sua quotazione, chiaramente più bassa rispetto all’oro puro.
Il fixing è basato sull’oncia ed è espresso in dollari, pertanto con una rapida conversione è possibile conoscere con esattezza quanto vale l’oro al grammo (un’oncia equivale a circa 28 grammi).
L’oro usato al grammo ha un valore pressoché identico all’oro nuovo, in quanto il metallo prezioso per eccellenza vanta una caratteristica sostanziale di inalterabilità. Ovviamente, tuttavia, vi sarà sempre un piccolo margine di cui tenere conto che l’operatore – in fase di vendita – tratterrà a copertura delle spese di ri-condizionamento dell’oggetto.
Quello che non tutti sanno, infatti, è che l’oro che vendiamo nella maggior parte dei casi viene destinato alla fusione, utile poi a creare nuovi gioielli. Tutto questo ha dei costi da decurtare rispetto alla quotazione dei nostri oggetti, così come il margine commerciale dell’operatore, ma parliamo di percentuali trascurabili (in caso di gioiellieri onesti, quindi occhio alle variazioni troppo grandi fra quotazione proposta e quotazione dell’oro di quel giorno).
Queste informazioni valgono anche al contrario, ossia nel caso in cui ci si chiede quanto costa l’oro (o quanto costa l’oro usato) ipotizzando magari di fare un investimento come bene rifugio. In tal caso va specificato che comprare oro rappresenta sicuramente un’operazione vantaggiosa, ma la sua scarsa oscillazione ne evidenzia i vantaggi soprattutto nel medio-lungo periodo.
Cosa succede quando ci rechiamo in un compro oro
Recandoci presso un compro oro affidabile o gioielleria che acquista gioielli usati sicuramente noteremo un cartello o un display che mostrano la quotazione dell’oro in tempo reale. A quel parametro dovremo riferirci proprio come indicazione del valore del nostro oro usato al grammo. Aver provveduto in precedenza a informarci circa questi parametri ci porrà in una condizione di vantaggio (soprattutto se decideremo – saggiamente – di consultare più esercenti).
Nel punto vendita avverrà poi la “pesata”, che stabilirà il quantitativo di oro usato da moltiplicare per la quotazione di cui sopra. La risultante sarà il nostro pagamento per l’oro venduto.
Chi vende oro usato con frequenza, inoltre, sa benissimo che sarebbe sempre opportuno far rimuovere eventuali pietre (preziose o non preziose) dall’oggetto che intendiamo vendere. Il rischio è altrimenti quello di dover creare una “tara”, quindi delle pietre in controvalore a scopo di bilanciamento. Operazione piuttosto opaca e poco precisa, da evitare in una fase delicata come quella della vendita di oggetti e metalli preziosi.